Difendersi dai profili falsi su Facebook: la mia guida pratica

Difendersi dai profili falsi su Facebook: la mia guida pratica

Negli ultimi tempi ho ricevuto diverse richieste di amicizia da profili che mi hanno fatto subito alzare le antenne. Nomi generici, foto troppo perfette, nessun legame reale. Alcuni si ripresentano con nomi diversi, ma lo stile è sempre lo stesso. E allora mi sono chiesta: come posso proteggermi e aiutare anche gli altri a farlo?

Come capisco se un profilo è falso

Ormai ho imparato a riconoscere certi segnali: Le foto sembrano prese da siti di modelli o da internet. Alcune le ho ritrovate persino su fake-scam.info, un sito che raccoglie immagini usate dai truffatori. I nomi sono generici, internazionali, tipo “David Muller”, “Ben Anthony”, “Matteo Alberto” … e molti altri. Hanno pochi amici, nessun post personale, solo immagini generiche o frasi copia-incolla.
Banner con avviso di truffa online: profili falsi su Facebook

⚠️ Attenzione: possibile truffa

Cosa faccio quando ricevo una richiesta sospetta

  • Non accetto mai se non conosco la persona.
  • Blocco e segnalo il profilo su Facebook.
  • Controllo la foto con una ricerca inversa (uso Google Immagini o TinEye).
  • Avviso i miei contatti, soprattutto nei gruppi WhatsApp o Facebook.

Ecco il messaggio che condivido quando serve

⚠️ Attenzione: stanno circolando profili falsi con nomi come David Muller, Ben Anthony, Matteo Alberto. Usano foto rubate e inviano richieste di amicizia con intenti ingannevoli. Se li vedete, meglio non accettare e segnalarli.

Screenshot con nomi sospetti di profili falsi su Facebook

⚠️ Attenzione: possibile truffa

Posso scoprire chi c’è dietro?

Purtroppo, no. I truffatori usano e-mail false, VPN e nomi inventati. Ma posso riconoscere il loro stile, bloccarli e non cadere nella rete. Se ho dubbi seri, segnalo tutto alla Polizia Postale.

Perché ne parlo

Uso i social per costruire relazioni autentiche, per vendere, raccontare, condividere. Ma proprio per questo, è importante proteggere la fiducia. Condividere queste esperienze non è solo utile: è un atto di cura verso la mia rete.

Se anche tu hai ricevuto richieste sospette, raccontalo. Condividi questa guida. Più siamo informati, più siamo protetti.

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