Angolo facciale: significato, misurazione e applicazioni in antropologia
Ma cos'è l'angolo facciale?
Anni di studio di anatomia umana artistica mi hanno portato oggi a scrivere questo post, nato da un pensiero che mi frullava in testa e da un disegno ritrovato tra i miei ricordi scolastici. Nel mio blog c’è sempre un po’ di me, della mia storia, e anche di quei momenti più spensierati in cui imparare era un atto creativo.
Il mio professore di anatomia pretendeva tavole eseguite con la massima precisione e rigorosamente con i pastelli Stabilo. Altrimenti… rimandati a settembre! Erano altri tempi, e anche il sistema scolastico era molto diverso da quello attuale.
Cos’è l’angolo facciale?
L’angolo facciale è una misura utilizzata per valutare il prognatismo di un cranio. È formato dai segmenti OP e MN, dove:
- O: punto più basso dell’orbita oculare
- P: punto più alto del foro acustico
- M: punto più prominente dell’osso mascellare
- N: punto d’incontro tra osso nasale e osso frontale
Scienziati come Petrus Camper e Giovanni Canestrini hanno utilizzato questa misura nei loro studi. Per misurarlo con precisione, Paul Broca ideò un apposito goniometro facciale.
Un piccolo approfondimento
Gli studi di antropologia possono offrire ulteriori spunti su questo tema. Io ho voluto condividere una breve descrizione che accompagna un mio elaborato grafico-pittorico, nato da un percorso formativo che ancora oggi mi ispira.
La bellezza della conoscenza è che può nascere anche da un disegno, da un ricordo, da un angolo… facciale.
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