mercoledì 24 aprile 2024

Il Mistero del Teatro Abbandonato



Il Mistero del Teatro Abbandonato


La pioggia scrosciava incessante su Londra, e le strade erano avvolte in un velo di nebbia. Christiane, l'indagatrice dell'incubo, si ritrovò davanti a un vecchio teatro abbandonato. Le insegne sbiadite recitavano "Teatro dell'Oscurità", ma ora sembrava più un luogo di desolazione che di spettacolo.


Melissa, la sua assistente, la seguiva con passo incerto. "Christiane, cosa ci facciamo qui? Questo posto sembra maledetto."


Christiane si fermò davanti alla porta di legno marcio. "Melissa, i fantasmi amano i teatri. Hanno un debole per le luci soffuse e le risate smorzate. E questo teatro..." Fece una pausa, scrutando le finestre rotte. "Questo teatro ha una storia oscura."


Entrarono. L'interno era un labirinto di corridoi polverosi e palchi sgretolati. Le sedie erano coperte di telai di ragnatela, e l'aria profumava di muffa e vecchio legno. Christiane accese la sua lanterna e illuminò le pareti. Quadri di attori e attrici dai volti pallidi fissavano il vuoto.


"Qui è successo qualcosa," mormorò Melissa. "Qualcosa di terribile."


Christiane annuì. "Una tragedia. Un'attrice, Isabella, scomparve proprio qui, sul palco. Si dice che il suo fantasma ancora danzi tra le quinte."


Melissa fece una smorfia. "Fantasmi ballerini? Non ho mai capito perché non si limitino a spaventare la gente."


Ma Christiane sapeva che c'era di più. Isabella aveva avuto una relazione con il regista, un uomo losco con un passato oscuro. Aveva scoperto i suoi segreti e minacciato di rivelarli. Poi era svanita nel nulla.


Mentre esploravano il teatro, sentirono un suono. Un sussurro, un lamento. Seguirono la voce fino al palco principale. Lì, in mezzo alle macerie, c'era Isabella. Il suo vestito da ballerina era logoro, ma i suoi occhi brillavano di rabbia.


"Mi hai trovata," disse. "E ora pagherai per quello che hai fatto."


Christiane non si mosse. "Isabella, cosa è successo?"


La ballerina raccontò la sua storia. Il regista l'aveva uccisa, gettandola nel pozzo sotto il palco. Aveva cercato di nascondere il suo segreto, ma il teatro aveva una memoria lunga. Isabella era rimasta intrappolata tra le sue mura, tormentata dalla sua vendetta incompiuta.


Christiane si avvicinò al pozzo. "Isabella, ti aiuterò a trovare la pace. Ma devi lasciare andare la tua rabbia."


La ballerina annuì. "Promettimi che lo farai pagare."


Christiane annuì a sua volta. "Lo farò."


E così, con l'aiuto di Melissa, scoprì la verità sul regista. Era morto anni prima, ma il suo spirito ancora infestava il teatro. Christiane lo affrontò, e il teatro tremò. Isabella si dissolse nel nulla, e il teatro tornò al suo silenzio.


Da allora, Christiane evitò i teatri abbandonati. Ma ogni tanto, quando la pioggia batteva sui vetri e la nebbia avvolgeva le strade, sentiva ancora la voce di Isabella sussurrare nel vento: "Grazie, Christiane. Hai fatto giustizia."


E così, l'indagatrice dell'incubo continuò a vagare tra le ombre di Londra, risolvendo misteri che nessun altro osava affrontare. Perché, come diceva sempre, "la verità è più strana della finzione."


Elisabetta Sanguedolce

Nella vita l'unica corazza che ti resta è la consapevolezza di non essere come gli altri

 Nella vita l'unica corazza che ti resta è la consapevolezza di non essere come gli altri. Non è presunzione, è consapevolezza.

Nessuno può capire quello che hai dentro perché nessuno ha mai vissuto i tuoi stessi drammi. Possono illudersi di provare empatia, ma alla prima idea sbagliata che si faranno di te, quella rimarrà per sempre impressa nella loro memoria e sarà quella, che innescherà il motivo ideale che gli darà il diritto di giudicarti senza pietà. E ti demoliranno, finché di te non resterà nemmeno la polvere. Il vero motivo sai qual è? La competizione, l'invidia, la gelosia. Perché molti al posto del sangue hanno questo lievito d'odio che spazza via ogni briciolo di senso umano. 


Elisabetta Sanguedolce

Angeli e poesia

La solitudine, un dolore silenzioso, Un abisso senza fine, un naufragio interiore, Ma forse, in questo silenzio, troverò la mia voce, E la solitudine diventerà un canto di speranza.


La luna, pallida e malinconica, Guarda dall’alto la mia misera esistenza, E le lacrime si confondono con la pioggia, Nascoste, come il mio cuore, nel buio.


Nel silenzio dell’anima, la solitudine si insinua, Un’ombra grigia che avvolge il cuore, Come un abbraccio freddo e implacabile.


Le stelle, lontane e inaccessibili, Sembra danzino al ritmo della mia tristezza, E il vento sussurra segreti di altre vite, Ma io resto qui, sola, con la mia pena.


Elisabetta Sanguedolce

Nella società indifferente



Nella società indifferente,
gli occhi si incrociano senza vedere,
le parole si perdono nel vuoto,
e i cuori si spezzano in silenzio.


Le persone camminano,
mentre la nebbia si addensa,
ignorando le lacrime nascoste,
le speranze infrante, i sogni svaniti.


La gentilezza è un lusso raro,
la compassione un ricordo sbiadito,
mentre la nebbia avvolge tutto,
soffocando ogni slancio di umanità.


Eppure, nel buio, una fiamma persiste,
la volontà di resistere,
di tendere una mano,
di rompere l'indifferenza.


Forse, un giorno, la nebbia si diraderà,
e la società tornerà a respirare,
con cuori aperti e occhi attenti,
libera da questa morsa gelida.


Elisabetta Sanguedolce

Nebbia nel cervello



Nebbia nel cervello
pensieri avvolti in veli grigi,
come ragnatele intricate
che impediscono la chiarezza.


La mente, un labirinto nebbioso,
dove le idee si smarriscono,
e le parole si disperdono
come foglie portate via dal vento.


La società indifferente,
ignora la lotta silenziosa,
mentre la nebbia si addensa,
soffocando ogni slancio di speranza.


Eppure, nel cuore di questa oscurità,
c'è una fiamma tenue,
la volontà di resistere,
di trovare un varco nella nebbia.


Forse, un giorno, la luce penetrerà,
dissolvendo la nebbia,
e la mente tornerà a brillare,
libera da questo peso invisibile.



Elisabetta Sanguedolce

Sovrana del giardino


Sovrana del giardino, rosa peonia,
con petali di seta, dolce armonia.
In un abbraccio morbido, colori fioriscono,
e nel cuore dell'estate, sogni nutrono.

Sfumature di rosa, bianco e rosso,
un quadro vivente, un leggero sussurro.
La peonia, eleganza senza tempo,
regala momenti, ruba il pensiero.

Tra le foglie verdi, bellezza si cela,
ogni bocciolo, una storia racconta.
Peonia, gioia degli occhi, orgoglio della terra,
nel silenzio del giardino, la natura si onora.

Elisabetta Sanguedolce







martedì 23 aprile 2024

Cose che mi danno sui nervi in questo momento

 Cose che mi danno sui nervi in questo momento


Il ticchettio lento di un orologio stanco,
che scandisce il tempo di un attimo mancato.
La penna che non scrive quando l'ispirazione è al picco,
e il foglio bianco rimane, desolatamente, intatto.

Il caffè che si raffredda sulla scrivania affollata,
mentre le email si accumulano come foglie in autunno.
Il traffico che brontola in lontananza, una bestia ingabbiata,
e il semaforo che lampeggia, un eterno secondo.

Le chiavi che si nascondono proprio quando sto per uscire,
e il cellulare che squilla con chiamate promozionali senza fine.
I pensieri che vorticano, impossibili da definire,
come un groviglio di fili in una stanza senza confine.

Il rumore assordante del silenzio quando cerco pace,
e la pace che sfugge, come ombra al tramonto.
Ma in questo sfogo poetico, una calma mi abbraccia,
trasformando i nervi tesi in versi, punto per punto.

(Elisabetta.Sanguedolce.)



Persistenza della memoria (Persistence of memory), Salvador Dalì, 1931


giovedì 26 ottobre 2023

Blusa Traforata all'uncinetto

 Blusa Traforata all'uncinetto, semplice, facile e veloce. La manica è 3/4. Facile da realizzare. Può essere indossata con una canottiera tono su tono, oppure nera o bianca. 




Per cominciare avviare una catenella per regolarvi sulla vostra taglia potreste usare una blusa o una camicia che vi sta comoda come campione, si parte dallo scollo che è a barca, quindi niente aumenti ne diminuzione di maglia. Le ultime ad essere lavorate saranno le maniche che sono lavorate in tondo senza cuciture.



Campione di prova per il motivo.



giovedì 29 giugno 2023

Bracciale Gladiatore fatto a mano all'uncinetto

Estate e voglia di decorare con perline e uncinetto, un bijoux innovativo, semplice, facile e veloce. Se hai suggerimenti, richieste o vuoi vedere altri tutorial commenta e lascia un like, buona visione e a presto!


domenica 29 gennaio 2023

Copertina di lana con piastrelle colorate

Come realizzare una copertina di lana con piastrelle colorate in stile Granny.
Una copertina in stile granny è una copertina fatta a maglia o all’uncinetto con dei quadrati colorati chiamati granny squares. Si possono trovare molti esempi di copertine in stile granny. I punti principali sono in genere le maglie alte, le maglie basse, le catenelle e i petali, nel video vi mostro come fare e anche come unirle insieme.